Aderendo a un’iniziativa dell’Unione europea, la PMI italiana Deep Blue lancia il suo Gender Equality Plan 2024-25: un impegno concreto per un futuro più inclusivo nel settore della ricerca e dell’innovazione.
Roma, 11 febbraio 2025 – In occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, è fondamentale riflettere su come le aziende possano favorire un ambiente di lavoro più inclusivo, che garantisca
pari opportunità alle donne nel settore STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Il cambiamento non può avvenire senza un impegno concreto: per questo Deep Blue ha adottato il suo Gender Equality Plan 2024-25 , un
piano strutturato per promuovere la parità di genere e l’inclusività nel settore della ricerca e dell’innovazione.
Stando ai dati, nel mondo del lavoro STEM le donne sono appena il 28,2% della forza lavoro, contro il 47,3% nel mondo non-STEM ( Global Gender Gap Report, 2024 ) e solo il 37% delle persone che lavorano in aziende di tecnologia è rappresentato da donne, la maggior parte impiegata in società di social networking (50%) e attività di e-commerce (46%), pochissime come sviluppatrici e ingegnere (22%) [report McKinsey del 2023 “Women in tech: The best bet to solve Europe’s talent shortage”]. Come se non bastasse, sempre meno donne scelgono un’istruzione superiore STEM, appena 1 su 6 in
Italia.
Cosa possono fare concretamente le aziende?
Deep Blue, prima PMI italiana per progetti di ricerca realizzati nei programmi Horizon (fonte: Commissione Europea ), in quanto piccola e media impresa non è obbligata ad averlo, ma ha comunque deciso di elaborare un proprio Gender
Equality Plan (GEP). “È venuto naturale” – racconta Vera Ferraiuolo, a capo del settore Dissemination, Visual & Graphic Design, che ha collaborato alla redazione del GEP biennale (2024-2025) della società – “siamo una PMI di ricerca e
consulenza specializzata in Fattori Umani, mettere le persone al centro del ‘processo’ fa parte del nostro dominio culturale”.
Il piano ha identificato alcune azioni strategiche che possono essere di
ispirazione per altre realtà aziendali:
1. Politiche di reclutamento e avanzamento di carriera inclusive –
Rivedere i processi di selezione e promozione per garantire parità di
accesso alle opportunità di crescita professionale.
2. Formazione e sensibilizzazione – Introdurre programmi di formazione
su bias di genere e leadership inclusiva per tutti i livelli aziendali.
3. Work-life balance e flessibilità lavorativa – Offrire strumenti concreti
come smart working, congedi parentali equamente distribuiti e orari
flessibili per facilitare la conciliazione tra vita privata e professionale.
4. Mentorship e role model femminili – Creare programmi di mentorship
per sostenere la crescita delle giovani professioniste nel settore STEM.
5. Misurazione e trasparenza – Monitorare periodicamente i progressi
nella parità di genere e rendere pubblici i risultati per stimolare un
cambiamento reale.
Ma soprattutto, nonostante il personale di Deep Blue sia a maggioranza
femminile, l’attenta analisi interna ha anche portato alla comprensione di
alcuni importanti bias: “Ci siamo subito rese conto che la nostra era una parità
apparente” – spiega Mara Marzella, consulente esperta in Progettazione
Sociale per l’inclusione di genere e innovazione sociale – “la parità numerica,
infatti, veniva meno disaggregando i dati per aree di ricerca, con un evidente
bias sociale e culturale: l’area tech/innovazione/IA era a prevalenza se non a
totalità maschile; quella amministrativa o di dissemination, invece,
interamente o quasi femminile”. Una dinamica, quella emersa dall’analisi
approfondita dei dati organizzativi, che era il riflesso di quella esterna, dove i
bias spesso nascono in famiglia, proseguono nella scuola e si rafforzano nella
società. “È stata una presa di coscienza che ha dato il via a un processo
partecipato e partecipativo per individuare tematiche ‘sensibili’ e le azioni per
mitigare eventuali gap: a fine anno, sulla base dei risultati raggiunti rispetto
agli obiettivi prefissati, il GEP sarà aggiornato”, ha concluso Marzella.
La Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza non è
quindi solo un’occasione per celebrare i traguardi raggiunti, ma anche un
momento per rinnovare l’impegno di tutti – istituzioni, aziende e società civile
– verso un futuro più equo e inclusivo.
“Non possiamo aspettare che il cambiamento avvenga spontaneamente. Ogni
azienda può fare la sua parte adottando politiche concrete per rimuovere le
barriere che ancora oggi impediscono alle donne di realizzarsi pienamente nel
settore scientifico e tecnologico” conclude Vera Ferraiuolo. “Con il nostro
Gender Equality Plan, vogliamo non solo migliorare la nostra realtà aziendale,
ma anche stimolare un cambiamento più ampio nel settore”.
Per saperne di più e leggere il Gender Equality Plan 2024-25, visita: