Applicare “il tariffario Balduzzi con l’aggiornamento Istat già da noi elaborato in aggiunta ai nuovi Lea”. E’ questa la proposta avanzata dall’Uap, l’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti ed Ospedalità Privata in una lettera rivolta ai massimi vertici delle Istituzioni nazionali e del Ministero della Salute, come “proposta chiara e risolutiva dei problemi introdotti dalle tariffe previste dal nuovo Nomenclatore Tariffario, entrato in vigore il 30 dicembre scorso”.
L’Uap ricorda in una nota che “il citato Nomenclatore introduce delle tariffe che provocheranno un danno erariale per gli ospedali pubblici delle Regioni in piano di rientro, che non saranno più in grado di erogare i servizi per i valori sotto costo, il cui disavanzo verrà ripianato dalle tasche dei cittadini italiani con la propria contribuzione, nonché la chiusura delle strutture sanitarie private delle regioni del Sud Italia in piano di rientro, che saranno costrette a svendere sotto costo e diventare preda di interessi non nazionali”.
Questo il testo della missiva firmata dalla presidente Uap Mariastella Giorlandino.
“L’Uap, unitamente a tutte le associazioni di categoria rappresentative delle oltre 27.000 strutture sanitarie private, propone la soluzione qui di seguito indicata, al fine di superare la grave situazione in cui versa la sanità italiana ed evitare i gravi disservizi che si stanno verificando nell’erogazione di una medicina non di appropriatezza, a danno della salute dei cittadini.
“Nel giudizio avanti al TAR Lazio avente ad oggetto l’impugnazione del nuovo tariffario, prosegue la lettera – l’Avvocatura dello Stato ha sostenuto nelle proprie difese l’estrema difficoltà di applicazione del dm 2023 in caso di sospensione del dm 272/24 (sul punto l’istanza di revoca dell’Avvocatura: “In sostanza, la disciplina che, dal 1 Gennaio 2025 è destinata a trovare applicazione per effetto della sospensione, è – appunto – quella del D.M. 23 giugno 2023, dal che consegue la necessità non già di riattivare il precedente nomenclatore/tariffario vigente alla data del 29 dicembre 2024, bensì di attivare il sistema tariffario del giugno 2023, con i relativi nomenclatori e cataloghi regionali, il che presuppone una necessaria pianificazione e valutazione di impatti organizzativi, tecnologici ed economici, con il coinvolgimento di tutti i fornitori di applicativi e con la possibilità – considerato il numero delle installazioni a livello sia ambulatoriale sia aziendale – che si renda necessario un blocco del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione, con conseguente disservizio all’utenza e ritardi nell’erogazione delle prestazioni e, in ultima analisi, con un impatto sulla salute dei pazienti”).
“Al fine di superare l’empasse a soluzione per i cittadini, l’Uap propone di applicare il tariffario Balduzzi con l’aggiornamento ISTAT già da noi elaborato in aggiunta ai nuovi Lea. Si resta a disposizione per inviare le tariffe aggiornate e per un confronto ove ritenuto utile a far rientrare l’allarme nazionale a vantaggio dei cittadini, degli operatori privati e pubblici, auspicando in una positiva risoluzione della problematica prima del 28 gennaio 2025”, conclude.
(fonte: La presse)