Tumori: Brusutti (Ail Padova), ‘il volontario cura tutta la persona, non solo la sua malattia’ In occasione dell’udienza da Papa Francesco per i 55 anni dell’Associazione, ‘le leucemie sono malattie gravissime e il paziente non deve essere mai lasciato solo’

Roma, 14 dic. (Adnkronos Salute) – “Oggi noi parliamo e viviamo del Vangelo, questa è la grande emozione. I volontari sono l’occhio e la mano di Dio, quella mano che sostiene, che aiuta silenziosamente. Il Signore guardava, faceva miracoli e guariva. Possiamo dire che un volontario guarda nel profondo della persona, perché noi curiamo tutta la persona, non solo la malattia in sé. Viste oggettivamente, il tumore e qualsiasi leucemia sono malattie gravissime, ma le cose importanti sono soprattutto curare la persona, vivere l’esperienza. Il malato non deve essere lasciato solo, deve essere accompagnato. E questo che noi facciamo oggi: è la speranza del Vangelo che diventa carne”. Queste le parole di Marco Eugenio Brusutti, presidente Ail Padova durante l’udienza da Papa Francesco in occasione dei 55 anni di attività dell’Ail, questa mattina nell’Aula Paolo VI della Città del Vaticano.

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