Il libro di Giuseppe Cerasari prende le mosse da una lunga e complessa esperienza personale al servizio della salute e della cura di un’infinità di pazienti, in un periodo e in un contesto in cui il mondo intero combatteva una lunga e disperata battaglia contro l’HIV/AIDS.
La carriera del protagonista come medico coincide con l’esordio della diffusione del virus. Gli inizi quasi misteriosi del male e poi a poco a poco la sua estensione esponenziale a livello mondiale, fino a raggiungere in tempi rapidissimi i connotati di una pericolosa e inarrestabile pandemia, vengono narrati nel loro drammatico evolversi, in quanto accompagnano la sua vita lavorativa, in un crescendo di impegni e di studio.
Il libro si compone di tre parti, coincidenti con le età della vita professionale dell’autore, che si sviluppano una con l’inizio dell’epidemia, una con il suo diffondersi in modo quasi inarrestabile e la terza con la scoperta della cura e la riduzione dei contagi.
In ogni fase della pandemia e quindi in ognuna delle tre parti della narrazione, proprio attraverso le esperienze del protagonista si trattano diverse tematiche. In ognuna delle parti raccolte in una struttura modulare c’è la trattazione di tre diversi argomenti. L’esposizione cronologica degli eventi storici e sociali e dei risultati delle ricerche, racchiusi dal titolo “Storia”, c’è poi, toccante e commosso il racconto delle “Storie” di alcuni dei molti pazienti dell’autore/dottore e il loro partecipare come singoli alla grande storia della pandemia. Infine nel modulo ”Pensieri” lo scrittore dà spazio alle sue riflessioni e al racconto di come, a suo modo di vedere, la presenza del virus abbia progressivamente, quasi senza che le persone se ne accorgessero, influito sulla società, sulla legislazione, sul modo di vivere e di ragionare collettivi.
Nella parte finale del libro vengono anche presi in esame i modi in cui vari paesi del mondo si sono rapportati con la presenza nei loro confini della malattia e come hanno agito e reagito davanti ai cambiamenti epocali da essa imposti, mostrando con grande chiarezza e lucidità in che modo gli interessi politici e i poteri forti abbiano di volta in volta dato forma, in relazione al male, a scenari diversi e ad interventi interessati.
Un ultimo sguardo viene anche gettato su come il mondo della cultura (arte, cinema, musica), riflettendo sulla realtà, ha elaborato ed interpretato la condizione dei malati e delle persone a loro più vicine.
Nella costruzione del racconto di questo libro il vero filo conduttore non è, come apparentemente sembra, la storia dell’epidemia, ma il sentimento commosso e partecipe di chi ha vissuto questa realtà quotidianamente dall’interno, traendone la convinzione della fragilità della natura umana e di come ogni epoca e ogni società debbano rispondere al meglio alle sfide che vengono loro imposte.