Si conclude con una mostra a Fontecchio (L’Aquila) il programma di residenza del MAXXI per 5 artisti ucraini. Sabato 4, domenica 5, sabato 11 e domenica 12 marzo esposte le opere di Yehor Antsyhin, Lucy Ivanova, Petro Ryaska, Andriy Sahaydakovskyy, Olena Turyanska.
L’Aquila, 4 marzo 2023. La relazione tra le distruzioni della guerra e quelle del terremoto. Il coraggio di rialzarsi e ricostruire. La speranza che tutto questo non succeda mai più. L’evocazione del dialogo tra i popoli per un futuro di pace. Il diritto alla libertà.
Sono alcuni dei temi delle opere di Yehor Antsyhin, Lucy Ivanova, Petro Ryaska, Andriy Sahaydakovskyy e Olena Turyanska, i 5 artisti ucraini protagonisti del programma di residenza a Fontecchio organizzato dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo con la collaborazione dellaFondazione Imago Mundi, del Comune di Fontecchio e il sostegno del Ministero della Cultura.
Dallo scorso settembre i cinque artisti – individuati tra una rosa di nomi proposti da Solomia Savchuk Head of Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev e curatrice della raccolta Ucraina di Imago Mundi Collection e Maria Lanko, co-curatrice del Padiglione dell’Ucraina all’ultima Biennale d’Arte di Venezia – hanno vissuto e lavorato a Fontecchio, affascinante paese medievale arroccato su un’altura e immerso nel verde, che ha scelto arte e cultura come motore di sviluppo per ripartire dopo il terremoto.
A conclusione del programma di residenza, le opere realizzate durante questo periodo sono esposte a Fontecchio, nel medievale Convento di San Francesco, e Sabato 4, domenica 5, ancora sabato 11 e domenica 12 marzo, dalle 11.00 alle 17.00.
All’inaugurazione di questa mattina hanno partecipato, insieme gli artisti, Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI L’Aquila, Sabrina Ciancone, sindaco di Fontecchio, Enrico Bossan, direttore artistico Fondazione Imago Mundi, la curatrice Solomia Savchuk,e ancora Valeria Pica, assessore alla Cultura del Comune di Fontecchio e coordinatrice delle residenze con Eleonora Farina dell’Ufficio curatoriale del MAXXI.
Nel corso della residenza, gli artisti hanno lavorato e si sono relazionati con il luogo, la comunità e la realtà culturale che li ha accolti. Le opere e i progetti, commissionati dal MAXXI e presentati in questo momento conclusivo del loro percorso in Italia, sono dunque frutto della loro esperienza e del dialogo quotidiano con il territorio. Non una vera e propria mostra, ma una condivisione del lavoro realizzato, delle riflessioni maturate, delle osservazioni condotte, dell’indagine sul passato e della previsione sul futuro come costruzione e ri-costruzione.
Le distruzioni della guerra o del terremoto, con la sostanziale differente causa dell’evento, responsabilità dell’uomo nel primo caso e dalla natura nell’altro; la realtà storica e socio-antropologica di Fontecchio; il paesaggio naturale e architettonico del Parco Regionale Sirente Velino; l’arte e la cultura italiana di ieri e di oggi: sono questi alcuni dei temi che gli artisti hanno individuato quali motori di ricerca e riflessione alla base dei loro progetti.
Le opere realizzate
La relazione tra Ucraina e Italia è fortemente presente nelle opere esposte, come nel dipinto Holding the rock
È ancora il borgo al centro delle opere frutto dell’eclettica
Concepita come opera site specific è invece il corpo di dipinti The Third Son (Il terzo figlio) di Lucy Ivanova, che
È invece una richiesta di potente impatto quella di Andriy Sahaydakovskyy artista di Leopoli che, in primo piano sul tappeto che usa come tela, traccia una grande scritta in nero in lingua ucraina fatta con stencil: è la parola