Roma, 28 feb. (Adnkronos Salute) – L’americana AbbVie annuncia che il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea del farmaco Ema ha espresso parere positivo per upadacitinib 45 mg (dose d’induzione) e 15 e 30 mg (dosi di mantenimento) per il trattamento di pazienti adulti con malattia di Crohn attiva da moderata a severa, che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno perso la risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o a un agente biologico. “Il parere positivo del Chmp per upadacitinib – afferma Annalisa Iezzi, direttore medico di AbbVie Italia – è un significativo passo avanti che ci avvicina alla possibilità di mettere a disposizione un trattamento che si assume per via orale una volta al giorno. E’ il primo nel suo genere e può fare la differenza per le persone con malattia di Crohn”, evidenzia. “AbbVie – aggiunge – è impegnata nella ricerca e sviluppo di opzioni terapeutiche innovative che ampliano un portfolio diversificato di terapie per le persone che convivono con malattie infiammatorie croniche intestinali”. Il parere positivo del Chmp – spiega l’azienda – è supportato dai dati di due studi clinici di induzione, U-Exceed e U-Excel, e di uno studio di mantenimento, U-Endure. In tutti e tre gli studi, una percentuale statisticamente significativa di pazienti trattati con upadacitinib ha raggiunto l’endpoint secondario cruciale della remissione endoscopica. L’assenza o la scomparsa dell’ulcerazione, insieme ai miglioramenti osservati all’endoscopia, sono associati alla guarigione della mucosa.Se approvata dalla Commissione europea, questa sarà la settima indicazione per upadacitinib in Europa e andrà ad ampliare il portfolio di AbbVie in gastroenterologia. Upadacitinib sarà il primo Jak-inibitore approvato per la malattia di Crohn. In Ue il farmaco è già approvato per il trattamento degli adulti con spondiloartrite assiale, spondiloartrite assiale non radiografica, artrite psoriasica, artrite reumatoide, colite ulcerosa attiva da moderata a severa, e per adulti e adolescenti con dermatite atopica. In Italia upadacitinib è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale nel trattamento dell’artrite reumatoide, della spondilite anchilosante, dell’artrite psoriasica e della dermatite atopica.La malattia di Crohn – ricorda una nota – è una patologia progressiva, che peggiora nel tempo in una consistente percentuale di pazienti e può portare a complicanze che richiedono cure mediche urgenti, compreso l’intervento chirurgico. Poiché i segni e i sintomi della malattia di Crohn sono imprevedibili, questo comporta un impatto significativo per le persone che ci convivono, non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo ed economico.”Oltre a disturbi intestinali”, tra cui un’infiammazione della parete gastrointestinale, che causa diarrea persistente e dolore addominale, la malattia di Crohn “può causare una serie di sintomi sistemici – sottolinea Giovanni Monteleone, professore ordinario e direttore Uoc Gastroenterologia del Policlinico Tor Vergata di Roma – con ovvie ripercussioni sul piano sociale ed emotivo. Le opzioni terapeutiche, che hanno obiettivi cruciali come l’induzione della remissione clinica e il miglioramento delle lesioni evidenziabili durante gli esami endoscopici, possono fare una differenza significativa nella gestione dei sintomi e nella qualità di vita legata allo stato di salute”. Upadacitinib, rimarca l’esperto, “potrebbe essere un’opzione terapeutica promettente per i pazienti adulti che, nonostante il trattamento con terapie convenzionali o biologiche, continuano ad avere una malattia da moderatamente a gravemente attiva”.