Diario di Viaggio. A Zara, in Croazia, tra natura, arte e tecnologia

Gli spettacolari paesaggi mozzafiato delle isole Kornati, dette “arcipelago della Polinesia” che si aprono alla vista dal lungomare della citta’, e poi le Mura di difesa patrimonio dell’Unesco, fino alle stupefacenti  opere ingegneristiche, l’Organo Marino e il Saluto al Sole, in un felice connubio tra tecnologia, arte e natura. Si tratta di “Zadar”, storica capitale della Dalmazia. Un’altra città croata tutta da scoprire.

Dopo aver visitato Spalato e Dubrovnik (https://www.lafrecciaweb.it/2022/09/13/diario-di-viaggio-alla-scoperta-della-croazia/ e https://www.lafrecciaweb.it/2022/09/15/diario-di-viaggio-sulla-costa-sud-della-croazia-destinazione-dubrovnik/ ) è tempo di tornare verso l’Italia facendo una prima tappa di avvicinamento a Zara, Zadar in croato, storica capitale della Dalmazia.

Zadar-Zara, Croazia

Fondata nel IX secolo a.C. dalla tribù illirica dei Liburni, divenne colonia romana sotto Giulio Cesare con il nome di Iadera e, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, capitale della provincia bizantina della Dalmazia. Successivamente passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia, e, dopo una breve parentesi napoleonica, fu dominata dagli Austriaci, diventando capitale del Regno di Dalmazia. Dopo la Prima Guerra Mondiale la città divenne capoluogo della provincia di Zara, un’enclave italiana circondata dalla Dalmazia jugoslava, fino alle fine della Seconda Guerra Mondiale, quando venne occupata e conquistata dalle truppe jugoslave.

Oggi Zara si è definitivamente lasciata alle spalle la lunga e tormentata storia di bombardamenti aerei e guerra civile e si è trasformata in un centro vivace dove antico e moderno convivono con grande equilibrio. Infatti, a testimonianze della storia passata si affiancano da qualche anno due moderne installazioni che coniugano ingegno umano e natura, l’Organo Marino e il Saluto del Sole, opere dell’architetto croato Nikola Bašić. L’Organo è costituito da sette gradoni che scendono verso il mare al di sotto dei quali sono posizionate 35 canne di diversa inclinazione, forma e lunghezza che, attraversate dall’aria che viene spinta dal moto delle onde marine, producono suoni sempre diversi dalle aperture poste sotto i piedi dei passanti, mentre il Saluto al Sole è costituito da un cerchio composto da 300 pannelli sotto i quali si trovano moduli solari fotovoltaici che restituiscono energia producendo caleidoscopiche luci in simbolica comunicazione con la natura.

Organo Marino, Zara

Entrambe sono posizionate a poca distanza l’una dall’altra sullo spettacolare lungomare di Zara da cui si può godere di un indimenticabile tramonto sulle le isole Kornati o Incoronate, il frastagliato arcipelago composto da più di 140 fra isole, isolotti e scogli disabitati, detto anche la Polinesia dell’Adriatico.

Tra il XV secolo e il XVI secolo la Repubblica di Venezia dotò Zara di una possente cinta muraria, rimasta intatta per molti secoli e destinata a passeggiata durante il regno austroungarico, mentre i bastioni del lato verso il mare vennero demoliti per permettere la costruzione di palazzi con affaccio diretto sulla Riva.

Dal 2017 il sistema difensivo di Zara è stato riconosciuto dall’UNESCO quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità all’interno del sito transnazionale delle Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo “Stato da Terra-Stato da Mar occidentale”, che si estende per oltre 1000 km tra la Lombardia e la costa adriatica orientale ed è costituito da sei strutture dislocate in Italia, Croazia e Montenegro.

Foro romano, Zara

Dell’antico foro romano di Jadera non rimangono che pochi resti archeologici, fra cui la pavimentazione lastricata, la scalinata di accesso al portico, le pareti del tabernacolo e l’architrave della porta di Asseria, insieme a urne, sarcofagi e iscrizioni varie che sembrano disseminate un po’ a casaccio in un vasto piazzale fra le chiese di San Donato e Santa Maria. È, inoltre, ancora sul posto una delle due monumentali colonne corinzie alte 14 metri che erano poste all’ingresso dello spazio rialzato ove sorgeva il tempio, utilizzata fino al 1840 come colonna infame, come si può notare dalle catene ancora visibili sul fusto.

L’emblema della città è la monumentale Chiesa di San Donato, dalla caratteristica forma circolare in stile preromanico, costruita nel primo Medioevo in parte con materiali di spoglio del Foro romano, ben visibili nelle fondamenta a vista.

Cattedrale di Sant’Anastasia di Sirmio, Zara

La cattedrale, intitolata a Sant’Anastasia di Sirmio, della quale custodisce le ceneri, fu realizzata in luminosa pietra d’Istria nel IXsc., in stile romanico italiano su una preesistente costruzione bizantina. Saccheggiata e rasa al suolo dai Veneziani nel 1202, venne ricostruita con chiaro influsso veneto nella facciata decorata da una progressione di doppie monofore e doppie bifore dal basso all’alto. Il campanile, iniziato nel 1452 e terminato nel 1893 su disegno dell’architetto inglese Thomas Jackson, con la sua bianca mole svetta sui tetti della città.

La Calle Larga è la via principale del centro storico, piena di negozi, gallerie e ristoranti, che rendono Zara una vivace cittadina, meta di molti turisti.

Siamo quasi giunti alla fine del nostro meraviglioso viaggio, non ci resta che ripartire alla volta dell’Italia, concedendoci un’ultima tappa nella rigogliosa e tranquilla penisola istriana.

 

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