Roma, 1 ago. (Adnkronos/Labitalia) – “3-I è un’opportunità di valorizzazione e condivisione del patrimonio informativo degli Istituti nell’ottica di una sempre maggiore sinergia e collaborazione fra le pubbliche amministrazioni. La condivisione dei dati e delle informazioni consentirà a Inps, Inail e Istat di fornire risposte end to end agli stakeholder, superando l’approccio frammentario, a favore di una visione integrata e olistica, sull’utente, ma mantenendo ciascuno le responsabilità nella propria sfera di competenza istituzionale. Gli Istituti manterranno la piena titolarità dei dati e la responsabilità della gestione dei rispettivi servizi, ma verrà rafforzata la interoperabilità, integrando le competenze distintive sviluppate e le buone prassi maturate, per investire sullo sviluppo del patrimonio informativo e sulla gestione digitale dei processi operativi”. Così, conversando con Adnkronos/Labitalia, Vincenzo Caridi, direttore generale di Inps, su 3-I, formata da Inps con Inail e Istat, presidenza del Consiglio dei ministri e ministero del Lavoro e delle politiche sociali. “In questi giorni i presidenti di Inps, Inail e Istat stanno lavorando all’adozione dello Statuto della nuova società, che sarà poi approvato con un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri”, anticipa Caridi. Secondo Caridi, “l’interoperabilità e l’integrazione tra piattaforme di servizio trasversali rappresenteranno il fattore abilitante per il raggiungimento di benefici su più ampia scala nel processo di digitalizzazione dei servizi secondo una logica ‘utente-centrica’, garantendo al contempo livelli sempre più elevati di sicurezza”.Per il direttore generale di Inps, “l’Istituto mantiene le proprie competenze istituzionali sui servizi, ma sarà favorita l’integrazione delle infrastrutture tecnologiche trasversali a livello di Pa (Pdnd e non solo)”. “La costituzione della 3-I potrà rappresentare anche l’opportunità per un potenziamento anche dei sistemi di welfare, consentendo ai diversi attori coinvolti una lettura approfondita, integrata e condivisa dei bisogni dell’utenza, e quindi la garanzia di una maggiore corrispondenza tra esigenze a cui rispondere e interventi da attuare”, sottolinea ancora. Secondo Caridi, quindi, “3-I sarà un polo attuatore degli elementi tecnologici e architetturali per la costruzione delle piattaforme di servizio trasversali e per l’integrazione con il mondo della Pa e le piattaforme nazionali”. Fermo restando, sottolinea Caridi, che “gli Istituti, rispetto alle loro finalità istituzionali, continueranno ad operare in modo indipendente e autonomo nell’ambito delle proprie missioni istituzionali e manterranno il loro ruolo guida nella definizione delle strategie operative e gestionali dei propri servizi. La 3-I sarà strumentale al miglioramento della capacità congiunta degli Istituti di eseguire tali strategie in modo efficace”.Senza dimenticare, ribadisce Caridi, “che la norma costitutiva di 3-I prevede che il capitale sociale sia interamente detenuto dai tre Istituti; quindi, pur essendo costituita come Spa, 3-I è a capitale interamente pubblico”. “Inoltre, quale ulteriore garanzia della natura pubblicistica della società, sono previste forme di controllo analogo esercitato dai tre Istituti, dal ministero del Lavoro e dalla presidenza del Consiglio dei ministri”, aggiunge.In conclusione, chiude Caridi, “il rapporto tra gli Istituti e la società sulle attività esecutive sarà disciplinato tramite contratti di servizio, in cui vengono definiti, tra l’altro, gli obiettivi e i livelli minimi inderogabili delle prestazioni, conformemente agli atti di indirizzo strategico approvati”, conclude.