Storia, arte e politica convivono nei palazzi del potere della Capitale: splendidi, monumentali edifici a poca distanza l’uno dall’altro che raccontano la storia politica e sociale non solo dell’Urbe ma spesso dell’Italia intera: sono Montecitorio, Palazzo Chigi, Palazzo Madama e il Quirinale.
Terminiamo il nostro viaggio fra i palazzi del potere a Roma con il più simbolico, il più rappresentativo della Repubblica italiana, ovvero il palazzo che ne ospita la Presidenza, che prende il nome da uno dei sette colli sul quale è stato edificato, il Quirinale, a sua volta così chiamato dal dio Quirino, poiché in epoca classica vi era stato edificato un tempio a lui dedicato. Il colle Quirinale, grazie alla sua posizione sopraelevata e alla sua salubre esposizione , sin dall’antichità è stato scelto per l’edificazione di abitazioni aristocratiche e templi, come quello di Serapide, da cui provengono i gruppi scultorei dei Dioscuri rappresentati nell’atto di trattenere per le briglie i cavalli scalpitanti, collocati nella piazza antistante, grazie ai quali questa parte del colle è nota anche come Monte Cavallo.
Fontana dei Dioscuri, Roma
Nel XVI sec. divenne luogo preferito per la costruzione di dimore suburbane di cardinali, tra i quali il cardinale Oliviero Carafa, la cui villa fu successivamente presa in affitto dal cardinale Ippolito d’Este, che ne trasformò la vigna in un elaboratissimo giardino, con fontane, giochi d’acqua e sculture antiche, sull’esempio di villa d’Este a Tivoli, di cui era proprietario.
La bellezza e la salubrità del luogo spinsero papa Gregorio XIII a far ampliare a sue spese la piccola villa annessa, affidando l’incarico all’architetto Ottaviano Mascarino che realizzò, verso la fine del secolo, una elegante villa con facciata a portico e loggia e il cosiddetto torrino, il belvedere che corona la palazzina.
Da questo momento inizia una vera e propria fabbrica che durerà diversi secoli per arrivare alla definizione del palazzo com’è oggi, a cui hanno contribuito i molteplici pontefici che si sono avvicendati, a partire dal successore di Gregorio XIII, Sisto V, che decise di destinare la villa a dimora estiva del pontificato, affidandone i necessari lavori di ampliamento all’architetto Domenico Fontana. Questi operò con l’aggiunta di una lunga ala verso la piazza e la costruzione di un secondo palazzo su via del Quirinale, in modo da delimitare un ampio cortile interno e con la risistemazione della piazza antistante, con il restauro del gruppo scultoreo dei Dioscuri e l’aggiunta della fontana. L’architettura che ancora oggi possiamo ammirare si deve, invece, a Paolo V Borghese che incaricò all’inizio del XVII sec. l’architetto Flaminio Ponzio della costruzione dell’ala verso il giardino comprendente lo Scalone d’onore, la grande sala del Concistoro e la Cappellina dell’Annunziata, affrescata da Guido Reni.
Alla morte di Ponzio gli subentrò Carlo Maderno, che progettò l’ala su via del Quirinale dove sistemò alcuni ambienti importanti come la Sala Regia, la Cappella Paolina e gli appartamenti papali; tutti ornati da decorazioni sia in stucco che in affresco di elevatissimo livello artistico.
Papa Urbano VIII Barberini si dedicò soprattutto alla fortificazione del palazzo attraverso la realizzazione di un muro difensivo lungo il perimetro dei giardini, la costruzione del basso torrione di facciata, oltre che l’ampliamento della parte destinata ad alloggi delle guardie svizzere, la cosiddetta “manica lunga”; affidò, inoltre, a Gianlorenzo Bernini la progettazione della loggia delle benedizioni sul portale principale.
Si deve a papa Alessandro VII Chigi la decorazione raffigurante scene dal Vecchio e Nuovo Testamento nella lunga galleria che correva nell’ala del Palazzo prospiciente la piazza, realizzata sotto la direzione di Pietro da Cortona che oggi è visibile nelle tre sale in cui la galleria è stata divisa nel 1812.
Palazzo della Consulta, Roma
Gli ultimi importanti interventi sull’architettura del complesso del Quirinale furono portati a termine entro la prima metà del ‘700 da Alessandro Specchi e poi da Ferdinando Fuga con l’edificazione delle Scuderie papali divenute oggi sede espositiva di importantissime mostre. Ferdinando Fuga completò anche la “Manica Lunga” all’estremità della quale fece costruire una palazzina destinata ad uffici, attualmente trasformata nell’ alloggio del Presidente della Repubblica, progettò, inoltre, la bellissima Coffee-House nei giardini e il prospiciente palazzo della Consulta, oggi sede della Corte Costituzionale.
Nel 1809, in seguito all’occupazione della città da parte dei Francesi e la cattura e deportazione di papa Pio VII in Francia, il Quirinale venne scelto come residenza di Napoleone, che però sappiamo non arrivò mai a Roma. Questo non impedì di mettere mano al palazzo per adattarlo alle nuove esigenze secondo il gusto neoclassico; sotto la direzione dell’architetto Raffaele Stern. Al suo rientro a Roma, nel maggio del 1814, il papa fece in modo di cancellare il più possibile le tracce dell’occupazione napoleonica, con gli austeri affreschi della Cappella Paolina e la definitiva sistemazione della Fontana dei Dioscuri con l’erezione di uno dei due obelischi di pertinenza del Mausoleo di Augusto.
L’ultimo papa a soggiornare al Quirinale fu Pio IX, che lasciò traccia del suo pontificato nella decorazione delle volte di alcune stanze di quello che era stato l’appartamento di Paolo V e nella realizzazione dell’affresco la Missione degli Apostoli nella Sala degli Ambasciatori.
Dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia, il Quirinale divenne residenza della famiglia reale che di nuovo volle imprimere la sua impronta al palazzo, con una massiccia ristrutturazione secondo lo sfarzoso stile Luigi XV di gusto neo-rococò e facendo arrivare dalle regge di tutta Italia mobili di grande valore, importanti quadri, arazzi e suppellettili varie che costituiscono ancora oggi la maggior parte degli arredi del palazzo, mentre del passato pontificio rimangono solo la collezione di grandi vasi orientali, delle console di fine ‘600 e inizio ‘700 e alcuni quadri.
Nella sua ultima fase di vita come sede della più alta carica della Repubblica italiana, a partire dal 1946, il Quirinale è rimasto sostanzialmente invariato sia nella struttura architettonica che negli arredi grazie ai nuovi criteri conservativi e di valorizzazione tesi alla tutela del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese.