Dall’11 giugno 2021 alle ore 18.30 la galleria Horti Lamiani Bettivò, in via Giolitti, 163 a Roma, presenta la mostra personale di Federico Lacerna, Nel taxi c’è un fiore, a cura di Francesca Perti, fino all’1 luglio 2021.
Federico Lacerna nasce nel 1985 ad Aosta e cresce nel viterbese, dove tuttora vive e lavora. La sua prima passione è la musica, cui si dedica sin da piccolissimo studiando piano, flauto traverso e sassofono ed intraprendendo un primo, lungo percorso professionale nell’ambito del jazz e della musica di ricerca., incidendo diversi dischi ed organizzando numerose rassegne, eventi e festival di musica sperimentale e collaborando con i collettivi artistici delle principali città italiane e capitali europee.
Non tralascia tuttavia la sua passione per la pittura e la fotografia, dedicandosi contemporaneamente anche agli studi sul disegno e sulla pittura, alla quale si dedica quasi esclusivamente dal 2014.
Dal 2019 oscilla fra Roma ed il viterbese dove collabora, a Bomarzo, con Tommaso Cascella. Tra le principali esposizioni: 2020 Museo archeologico e chiesa di San Domenico – Narni – Luci alla Ribalta – collettiva; 2020 Sala Cavour – Bolsena – “Atelier in Corso” – collettiva; 2019 Galleria Cervo Volante – Bassano in Teverina (VT)- “Il nome delle cose”- personale; 2019 Sala Cavour- Bolsena – “Atelier in Corso”- collettiva; 2018 La Serpara-Civitella d’agliano (Vt) -music perf.; 2017 Body 6 – Berlino – music perf.; 2015 Arte libera tutti – Montefiascone (Vt) -scultura.
Nelle sue opere riversa la sintesi delle sue due anime artistiche, musicale e pittorica attraverso una realizzazione sia astratta che figurativa, nella quale, in un ininterrotto dialogo tra ordine e disordine, è alla continua ricerca del perfetto equilibrio tra il suono e la sua traduzione in segno. La sua ricerca è intimista, nasce dall’urgenza del dubbio in un corpo a
Lacerna oltrepassa i limiti della forma attraverso un’azione precisa, meditata, in cui il colore è medium vibrante, quasi una trascrizione automatica di impulsi inconsci in segni, graffi e magma materico, che trasporta lo spettatore in coinvolgimenti emozionali e magnetici, in un mondo rarefatto che interpreta con la potenza di una pittura che non permette all’occhio di rallentare le proprie percezioni.
Allo spettatore è richiesto di spogliarsi della propria razionalità e lasciarsi andare, lasciarsi trasportare nella dimensione immaginifica delle sue opere.
Dall’11 giugno all’1 luglio 2021 presso la galleria Horti Lamiani Bettivò, in via Giolitti, 163 a Roma