Pubblichiamo volentieri il messaggio di speranza di V.L.P, che ha raccontato in una lettera spedita alla nostra redazione la sua esperienza al Campus Biomedico di Roma – polo d’eccellenza per il livello delle prestazioni, l’attenzione e la cura del paziente.
Buongiorno, sono V.L.P.
mi trovo a scrivervi, perché leggo spesso la vostra rivista. Vi faccio i miei complimenti, sono rimasta affascinata dal modo in cui trattate con oggettività i vostri articoli e tutti i diversi argomenti che affrontate.
In questo momento di profonda crisi ed emergenza sanitaria dove si sentono soltanto lamentele e disgrazie, o più in generale, la mala gestione di alcuni reparti ospedalieri, sia in Italia che a Roma, io vorrei spezzare una lancia a favore dei nostri medici che invece hanno dimostrato nei miei riguardi una estrema delicatezza, garbo, dolcezza e serietà, oltre che professionalità.
Spiego velocemente:
Due mesi fa a Gennaio 2020, inaspettatamente mi e’ caduto il mondo addosso, all’improvviso in un secondo, avverto un malessere, perdo la coscienza e la memoria: pronto soccorso, tac: ischemia cerebrale a soli 48 anni.
L’emorragia cerebrale purtoppo ha provocato anche una epilessia.
Due ricoveri, uno dopo l’altro, e cosi è iniziato il mio calvario, ma un calvario alleggerito da una assistenza e profonda vicinanza di tutto il personale sia medico e paramedico, che ha dimostrato nei miei riguardi una estrema delicatezza, competenza e professionalità:
parlo dell’ospedale CAMPUS BIOMEDICO DI ROMA .Dal primario del reparto di neurologia, a tutta l’equipe dei medici, gli infermieri, i portantini e i cosiddetti in gergo,
In questo momento di profonda crisi ed emergenza sanitaria dove si sentono soltanto lamentele e disgrazie, o più in generale, la mala gestione di alcuni reparti ospedalieri, sia in Italia che a Roma, io vorrei spezzare una lancia a favore dei nostri medici che invece hanno dimostrato nei miei riguardi una estrema delicatezza, garbo, dolcezza e serietà, oltre che professionalità.
Spiego velocemente:
Due mesi fa a Gennaio 2020, inaspettatamente mi e’ caduto il mondo addosso, all’improvviso in un secondo, avverto un malessere, perdo la coscienza e la memoria: pronto soccorso, tac: ischemia cerebrale a soli 48 anni.
L’emorragia cerebrale purtoppo ha provocato anche una epilessia.
Due ricoveri, uno dopo l’altro, e cosi è iniziato il mio calvario, ma un calvario alleggerito da una assistenza e profonda vicinanza di tutto il personale sia medico e paramedico, che ha dimostrato nei miei riguardi una estrema delicatezza, competenza e professionalità:
parlo dell’ospedale CAMPUS BIOMEDICO DI ROMA .Dal primario del reparto di neurologia, a tutta l’equipe dei medici, gli infermieri, i portantini e i cosiddetti in gergo,
camminatori”che spingono la sedia a rotelle.
Vorrei portare a tutti la mia testimonianza, soprattutto in questo periodo di piena crisi e disperazione per il nostro Paese, In cui tutte le persone hanno bisogno di speranza e e di credere nelle nostre strutture ospedaliere, per potersi sollevare da questo brutto momento.
Vorrei portare a tutti la mia testimonianza, soprattutto in questo periodo di piena crisi e disperazione per il nostro Paese, In cui tutte le persone hanno bisogno di speranza e e di credere nelle nostre strutture ospedaliere, per potersi sollevare da questo brutto momento.
Esiste anche una bella realtà, fatta di solidarietà tra le persone, e lo dimostra come io sto vivendo la mia incurabile malattia. Non ho mai smesso di sperare che “andra’tutto bene” perché ho piena fiducia nelle capacità professionali e la competenza dei nostri medici e del nostro sistema sanitario.
Vorrei sottolineare quanto sia importante testimoniare che bisogna puntare positivamente lo sguardo sul futuro.
Sono sicura che questo brutto periodo ci riserverà anche qualcosa di meraviglioso.
Questa pandemia non riuscirà a rattristare i nostri animi e la nostra vita di tutti i giorni. Laddove c’è speranza, perché esistono persone che hanno dedicato con amore, la loro intera vita agli studi di medicina, e al loro lavoro, mettendo anche a rischio loro vita, ce la faremo.
Spero che portando, tramite voi, la mia esperienza alla luce del sole, si possa aiutare tante persone sofferenti, e che tutti possano trarre il meglio della vita, o anche da una sola giornata, tramite il sorriso di un medico o la carezza di un infermiere, mentre si è sotto tac, o risonanza magnetica, o un semplice prelievo del sangue.
Confido nel vostro potere giornalistico e nella vostra solidarietà.
Ringraziandovi con tutto il mio cuore, vorrei abbracciarvi virtualmente.
Vorrei sottolineare quanto sia importante testimoniare che bisogna puntare positivamente lo sguardo sul futuro.
Sono sicura che questo brutto periodo ci riserverà anche qualcosa di meraviglioso.
Questa pandemia non riuscirà a rattristare i nostri animi e la nostra vita di tutti i giorni. Laddove c’è speranza, perché esistono persone che hanno dedicato con amore, la loro intera vita agli studi di medicina, e al loro lavoro, mettendo anche a rischio loro vita, ce la faremo.
Spero che portando, tramite voi, la mia esperienza alla luce del sole, si possa aiutare tante persone sofferenti, e che tutti possano trarre il meglio della vita, o anche da una sola giornata, tramite il sorriso di un medico o la carezza di un infermiere, mentre si è sotto tac, o risonanza magnetica, o un semplice prelievo del sangue.
Confido nel vostro potere giornalistico e nella vostra solidarietà.
Ringraziandovi con tutto il mio cuore, vorrei abbracciarvi virtualmente.
V.L.P.