di Nuccio Fava – già direttore TG1 e TG3 RAI
Roma, 28 gen 2020 – Da abile e consumato giocoliere su tutte le piazze di Emilia Romagna, rivolto ovviamente anche al parlamento e al governo di Roma, in scena la sua recita allegramente sulla sconfitta. Vuole giocare d’anticipo e ancor prima dei dati plausibili , mette in mostra il numero finale di una campagna elettorale infinita che non ha raggiunto vittoria alcuna in Emilia Romagna, governata da sempre dalla sinistra e che rappresentava l’obbiettivo più reclamizzato da Salvini. Anzi l’unico importante per un capo popolo che si presentava alle elezioni sicuro del successo e della risposta positiva di tutti gli scontenti desiderosi comunque di un cambiamento. Specie dopo il disastro di Di Maio e dei problemi macroscopici aperti nei cinque stelle. Del resto ben visibili nei loro riflessi sui risultati del voto.
Infine, con grande rispetto e in autonomia, un confronto fruttuoso va sperimentato con l’importante movimento delle sardine, originale espressione di esigenze, di mobilitazione e rinnovata partecipazione alla vita sociale e civile della comunità. Non si tratta di portarle nel proprio campo o , peggio, di strumentalizzarle per battaglie elettorali che sono importantissime, come abbiamo visto ma che spetta ai partiti sapere guidare e condurre con generale processo di continuo rinnovamento, di apertura alla società tutta sconfiggendo corruzione, malaffare e deplorevoli personalismi. Tutte cose, purtroppo, mancate in Calabria per responsabilità primaria della sinistra, timida e percepita come scarsamente efficace nell’impegno contro la ‘ndrangheta, divisa da personalismi e attraversata da forme di corruzione.