Le associazioni chiedono chiarezza sulle norme e tutelano il SSN. Giorlandino : “Se continuiamo così, il servizio sanitario nazionale scomparirà entro due anni”
Le associazioni di categoria che rappresentano ambulatori e sanità privata, riunite sotto l’Uap (Unione nazionale di ambulatori, poliambulatori e ospedalità privata), hanno organizzato una manifestazione di protesta al teatro Brancaccio, seguita da un sit-in in piazza dell’Esquilino, davanti al Ministero della Salute. Le richieste principali riguardano la sospensione del decreto Concorrenza per tre anni, il mantenimento del nomenclatore tariffario attuale, e una maggiore chiarezza sulle norme per le farmacie dei servizi.
Al centro della questione vi sono temi chiave come il nuovo nomenclatore tariffario, i Livelli essenziali di assistenza (Lea), il decreto Concorrenza e la regolamentazione delle farmacie.
In sala era presente anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. «Il vostro è un grido di allarme importante» ha spiegato – so che al Ministero si sta lavorando e che le varie istanze sono state riconosciute. Sono sicuro che ci sarà attenzione ma chiedo che non ci siano disparità». «Siamo uniti per dimostrare una volontà chiara verso il governo, con proposte effettive affinché la sanità pubblica e privata vengano finalmente salvate, perché se continuiamo così il servizio sanitario nazionale entro 2 anni non ci sarà più. E mi stupisco che chi sta al governo ancora non ne sia consapevole». Così ha dichiarato la Presidente UAP (Unione nazionale ambulatori poliambulatori ed ospedalità privata) Mariastella Giordandino, a margine della manifestazione nazionale a tutela dei presidi convenzionati privati ospitata al teatro Brancaccio.
Giordandino ha sottolineato che queste ultime devono «mettersi in regola come chiunque si occupi di sanità», ottenendo le necessarie autorizzazioni regionali per eseguire test e analisi, come già fanno i laboratori privati.
Tra le altre richieste dell’Uap vi è anche la necessità di chiarire «la reale sussistenza e il rispetto della legalità delle procedure sanitarie», per evitare che la tutela della salute degli italiani venga compromessa da abusi normativi, sia negli ospedali pubblici che nelle strutture private accreditate. Un’altra questione critica riguarda i tagli ai fondi per i non autosufficienti, che lo scorso anno hanno rischiato una riduzione del 40%, misura poi rinviata al gennaio 2025.
In chiusura, l’Uap ha ribadito l’importanza di mantenere l’attuale nomenclatore tariffario e di garantire un’adeguata indicizzazione dei Lea in linea con l’incremento del fondo nazionale.( i fondi sono sempre stati da anni destinati alle Regioni per la salvaguardia dei nuovi LEA . Non si comprende che fine abbiano fatto .
Guarda il video dell’incontro a Largo Brancaccio