Il confronto lucido e spassionato tra le nostre città italiane e quelle al di la’ del Reno.
di Raffaele Romano
Per motivi familiari sono stato in Germania nei giorni scorsi e precisamente nella regione della Renania Settentrionale-Vestfalia e, nello specifico, nelle città di Düsseldorf, Bochum e Dortmund.
Ho avuto quindi tempo e modo di guardarmi intorno per vedere la loro vita e la conseguente organizzazione. Purtroppo ho avuto conferma del totale dislivello fra le nostre città e le loro soprattutto con Roma, ad esempio, il paragone è addirittura improponibile.
Ho scoperto che a Düsseldorf hanno un inceneritore dal 1957 e, mi è parso, che siano ancora tutti vivi, nessuna strage degli innocenti. Incuriosito ed anche un po’ indispettito rispetto ai biblici ritardi della capitale d’Italia che ne sta ancora discutendo e dibattendo senza avere ancora assunto una decisione operativa definitiva sono passato a guardare il resto.
Con infinito rammarico in tutte e tre le città ho trovato strade pulite e, meraviglie delle meraviglie, i locali netturbini raccoglievano fogliame e poco altro con scopettoni e pale e, pensate un po’, lo versavano in un raccoglitore sopra ad un furgoncino. Ad affiancare il loro lavoro c’erano molti cassonetti in metallo per tutte le strade in cui si poteva versare, in modo differenziato, carte e quant’altro e, meraviglie delle meraviglie, passando vicino non puzzavano.
Mentre si passeggiava si incontravano molti soggetti in divisa ed armati e, spesso, vetture con la scritta laterale: Polizei ovvero la nostra polizia locale, i vigili urbani.Là sono quasi tutti in strada a controllare il territorio lavoro principale per contenere reati di ogni genere da noi sono oggetto della trasmissione “Chi l’ha visto?”.
Bochum, antica città mineraria, mi ha colpito per l’immenso verde di cui dispone ed una rete di molti chilometri di “vere piste ciclabili” che da amante della bici mi è quasi scoppiato il fegato. Infatti ho scoperto che è attraversata dalla famosa Ciclovia della Valle della Ruhr (RuhrtalRadweg) di ben 230 chilometritutta liscia e senza buche o altre trappole varie.
Per raggiungere in auto queste località e tutto il resto del Paese ci sono la bellezza di 138 autostrade, in tedesco l’autostrada si traduce con Autobahn, e, udite udite, non sono per niente a pagamento e raggiungono ogni luogo coi loro quasi 14.000 chilometri di lunghezza.
Come se già questo non bastasse l’italico guidatore scopre che ci sono pochissimi autovelox e nessun Tutor. Eccezion fatta per alcuni pericolosi tratti, come curve o lavori in corso, non ci sono limiti di velocità, e qui i nostri benpensanti si alzeranno di scatto in piedi con la bandiera della sicurezza delle vite degli automobilisti. Falso! Nel 2020 in Germania i morti, in seguito ad incidenti stradali, sono stati 37 per ogni milione di abitanti in Italia ben 53.
Ovunque c’erano cartelloni pubblicitari per case in affitto per cui mi sono informato con i miei accompagnatori che mi hanno spiegato che i tedeschi, nella maggior parte dei casi, preferiscono gli affitti all’acquisto e che comunque un bilocale sui 70 metri quadri costa sui 400 euro al mese, a Roma non ci fitti nemmeno una stanza per studente o lavoratore.
Nei centri storici, come nelle altre zone periferiche pochi fast food e non come da
noi dove le strade sono perennemente occupate da tavolini e sedie per mangiare a tutte le ore del giorno e, spesso, della notte.
Un altro colpo alla nostra autostima l’ho avuta col calcio quando mi hanno portato a visitare il Westfalenstadion,meglio noto per motivi di sponsorizzazione anche come Signal Iduna Park. La struttura, che ospita le partite casalinghe del Borussia Dortmund venne inaugurato il 2 aprile 1974 e, oltre ad una perfetta visibilità e totale funzionalità, dentro si trova di tutto.
I sedicenti verdi italici dovrebbero farsi sostituire da quelli germanici che, spesso, governano ed hanno governato senza dire solo e sempre: NO! Il resto per poterli avvicinare dipenderà dagli elettori che, invece di seguire le urla dei 5 stelle o dei verdi nostrani, cerchino di premiare chi propone soluzioni realistiche e non sogni come, per citarne solo due, “1 milione di posti di lavoro” e “abbiamo eliminato la povertà!”.