Proseguiamo il nostro viaggio nelle quattro sedi del Museo Nazionale Romano, approdando all’elegante Palazzo Altemps, che è stato, nei suoi quasi sei secoli di vita, di proprietà di diverse famiglie aristocratiche, ognuna della quali vi ha impresso la sua personale impronta.
Dopo aver virtualmente visitato le Terme di Diocleziano con l’annesso complesso michelangiolesco ( qui),proseguiamo il nostro viaggio nella quattro sedi del Museo Nazionale Romano, approdando a Palazzo Altemps, che, considerato ancora oggi fra i più belli ed eleganti della città, è stato, nei suoi quasi sei secoli di vita,di proprietà di diverse famiglie aristocratiche, ognuna della quali vi ha impresso la sua personale impronta.
Venne costruito dall’architetto Melozzo da Forl ìnel XV secolo per volere di Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV, inglobando, come nell’uso dell’epoca, una serie di edifici preesistenti, di cui restano tracce delle fondazioni di una torre del XII secolo visibili nella sala d’angolo al piano terra, mentre della prima fase tardo-quattrocentesca sono conservati solo gli affreschi che raffigurano ampi tratti di un colonnato illusivo dove, sullo sfondo di un arazzo, è dipinta la piattaia che mostra i doni di nozze di Girolamo Riario e Caterina Sforza, raffigurati con sorprendente abilità e vivacità pittorica.
Piattaia, Palazzo Altemps
Nel 1511 il palazzo divenne di proprietà del cardinale Francesco Soderini che ne affidò i lavori di ampliamento prima ad Antonio da Sangallo il Vecchio e poi a Baldassarre Peruzzi, ai quali si deve la prima impostazione del cortile attorno a cui si articola l’edificio, mentre nulla resta delle decorazioni riferibili a questa committenza, affidate, secondo il Vasari, a Polidoro da Caravaggio.
Dopo essere divenuto sede diplomatica nel 1523, l’edificio fu acquistato nel 1568 dal cardinale Marco Sittico Altemps, di origine austriaca, nipote di papa Pio IV, che lo ampliò grazie al lavoro di diversi architetti tra cui Martino Longhi, e lo impreziosì con decorazioni pittoriche affidate a grandi artisti come Antonio Viviani. A questo periodo sono ascrivibili l’altana panoramica, la loggia dipinta, le pitture ancora visibili nelle sale del piano nobile, il salone grande col camino, la chiesa di Sant’Aniceto con la sagrestia e la cappella di San Carlo Borromeo. Il cardinal nepote, inoltre, secondo il gusto dell’epoca, vi sistemò la magnifica collezione di antichità e la preziosa raccolta libraria, segnando in qualche modo il suo destino attuale come sede del Museo Nazionale Romano dedicata alla storia del collezionismo.
La famiglia Altemps vi abitò fino alla metà dell’Ottocento quando la proprietà passò in eredità a Giulio Hardouin, padre della duchessina Maria che nel 1883 sposò Gabriele D’Annunzio proprio nella chiesa di S. Aniceto a Palazzo.
Chiesa di Sant’Aniceto
Alla fine del secolo fu venduto alla Santa Sede che lo destinò al Pontificio Collegio Spagnolo e nel 1982 fu acquisito dallo Stato italiano che, grazie a un lungo e rigoroso intervento di restaurodurato più di dieci anni, ne ha riportato alla luce lo splendore perduto.
Galata suicida, Collezione Boncompagni Ludovisi
Dal 1997 Palazzo Altemps ospita capolavori di scultura antica appartenenti a collezioni nobiliari famose in un allestimento che combina armoniosamente le opere nel contesto decorativo delle sale, dove si alternano le collezioni Altemps, Boncompagni Ludovisi, Mattei, Del Drago, Jandolo, Veneziani, Brancaccio, la raccolta egizia e i celebri affreschi Pallavicini Rospigliosi, opere provenienti da rinvenimenti eccezionali e recuperate dal mercato antiquario, oltre alla eccezionalmente ricca raccolta archeologica di Evan Gorga, eccentrico collezionista d’inizio Novecento, acquisita dallo Stato nel 1950 .
Afrodite Cnidia, collezione Boncompagni-Ludovisi
In questo magnifico palazzo rinascimentale, il contenuto e il contenitore si integrano perfettamente in un unicum che combinaarmoniosamente i marmi delle ricche collezioni con il contesto architettonico e decorativo delle sale.
Museo Nazionale Romano, Palazzo Altemps, piazza S. Apollinare, 46
Orari: dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00