Ultima tappa di un viaggio bellissimo ed estremamente interessante è Pola, capoluogo della lussureggiante penisola Istriana, a soli 120 km da Trieste.
Fondata nell’età del bronzo, dopo la conquista romana nel 177 a.C. fu rinominata Pietas Iulia. Alla caduta dell’Impero, la città entrò nell’orbita dell’Impero Romano d’Oriente per poi costituirsi in libero comune nel 1177. Annessa alla Repubblica di Venezia nel 1148 per quasi cinque secoli, fu assegnata dal Congresso di Vienna all’Impero austro-ungarico fino al 1918, quando l’Italia ne ottenne la sovranità, per poi passare nel 1947 alla Jugoslavia e infine, nel 1991, alla Croazia.

Pola,anfiteatro romano
A causa di queste vicissitudini storiche, la composizione etnica di Pola è molto cambiata nel corso dei secoli, soprattutto dopo l’esodo, successivo alla Seconda Guerra Mondiale, della gran parte della popolazione italiana autoctona, che all’epoca costituiva la larga porzione dei residenti e che ebbe come prima conseguenza immediata il cambio di nome dall’italiano Pola al croato Pula. Il nome italiano della città fu ripristinato solo dopo la dissoluzione della Jugoslavia, che permise l’introduzione ufficiale del bilinguismo.
Anche Pola, come tutte le altre città croate, deve la sua attuale configurazione al palinsesto di dominazioni e culture che vi si sono avvicendate, benché l’impronta maggiormente visibile e che caratterizza la città oggi è senz’altro quella lasciata dai Romani. Pola è infatti famosa per essere la sede di una delle quattro arene romane meglio conservate nel mondo, insieme a Verona, Arles e Nimes, situata in una posizione dalla quale è possibile ammirare ilsuggestivo contrasto creato dal mare blu, che si intravede attraverso gli archi, e il colore bianco della pietra, e da dove di notte sono visibili i cosiddetti “Giganti luminosi”, istallazione del light designer Dean Skira che illumina di mille colori le imponenti gru del prospiciente cantiere navale, donando loro un’alternativa vita notturna.
Inizialmente costruito in legno in epoca augustea, l’anfiteatro fu trasformato dall’imperatore Vespasiano in una grande arena in pietra calcarea, che, con una capacità di circa ventimila spettatori, è considerata la sesta per grandezza al mondo e che, dopo aver ospitato i giochi gladiatori, è oggi una spettacolare location perconcerti, dove si esibiscono star internazionali.
Il muro esterno, alto 30 metri, è ancora oggi quasi intatto mentre le gradinate in pietra furono rimosse in epoca medievale ed utilizzate come materiale di spoglio per costruire altri edifici. Oggi è ancora possibile vedere le lastre usate per fissare il tendone di stoffa che proteggeva gli spettatori dalle intemperie, mentre nei sotterranei, nati come spogliatoi dei gladiatori e ricovero per le bestie feroci, è stato allestito un piccolo museo che espone l’attrezzatura usata nell’antichità per produrre l’olio d’oliva, uno dei prodotti tipici dell’Istria, insieme al vino, soprattutto malvasia,e ai famosi tartufi.
Alba Julia fu una colonia fiorente e perciò dotata di numerose prestigiose strutture urbane, oggi conservate in uno stato tutto sommato buono, come le mura che segnavano il confine della cittàcon alcune porte di accesso come la porta Gemina e la porta Erculea; l’Arco trionfale dei Sergi eretto nel 27 a.C. a memoria dell’omonima famiglia romana che si era distinta in città, riccamente decorato con colonne e fregi; l’antico foro, oggi trasformato nella centrale piazza Foro, dove sorgevano numerosi edifici e templi, fra cui il Tempio di Augusto e Roma che è giunto a noi quasi integro dopo essere stato trasformato prima in una chiesa e poi in un magazzino di cereali, mentre il gemello, probabilmente dedicato a Diana, è andato perduto.
Pola, tempio di Augusto
Il centro storico di Pola è costituito da edifici realizzati per lo più tra il Medioevo e il Rinascimento, dove spicca chiara l’impronta veneziana e punteggiato da diverse chiese in stile romanico e gotico, come la Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, ricostruita nel Trecento sui resti di una precedente costruzione romana, e la Cappella di Santa Maria Formosa, che rappresenta ciò che resta di un’antica abbazia benedettina.
Non c’è una vera e propria spiaggia cittadina a Pola, ma la città è circondata da una lunga serie di formazioni rocciose che creano una varietà di piccole spiagge, soprattutto nei vicini parchi naturalidi Kamenjak e di Brioni, che uniscono alle attrattive naturalistiche di sentieri nel verde, spiagge incontaminate.
Proprio di fronte la città di Pola a circa 2 km dalla costa, si possono ammirare le affascinanti isole Brioni, un piccolo arcipelago composto da quattordici isole, area naturale protetta della Croazia, di incomparabile bellezza.
Il nostro viaggio volge al termine, l’Italia è molto vicina, sia culturalmente che geograficamente, ma è solo un arrivederci perché la Croazia entra nel cuore e già è forte il desiderio di ritornare.
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