Paesaggi mozzafiato tra cielo e mare, e poi ancora l’avveniristco ponte di Pelješac, passando per Ston fino a giungere a Dubrovnik, la “perla dell’Adriatico”, dalla storia tormentata e dalla struggente bellezza .
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Verso il sud della Croazia il paesaggio si addolcisce in verdeggianti declivi punteggiati di deliziosi paesini, la costa si anima di una miriade di isolette verdi che puntellano uno specchio d’acqua di ogni sfumatura di blu, regalando continuamente scorci spettacolari. Una modernissima infrastruttura consente da pochi mesi di evitare la lunga e tortuosa strada che imponeva l’attraversamento dello sbocco in mare della Bosnia Erzegovina, anche grazie all’avveniristico ponte di Pelješac, lungo 2,4 km.
Ponte di Pelješac, Croazia
Dopo un viaggio molto piacevole sulla strada costiera, una veloce sosta nella medievale cittadina di Ston ci consente di scoprire la fortificazione più lunga d’Europa, seconda solo a quella cinese, chiamata la Grande Muraglia Europea.
Ston, Croazia
Poco dopo, Dubrovnik ci accoglie con la sua malinconica bellezza: una città ipnotica, di un bianco abbagliante nella parte inferiore e di un rosso struggente nella copertura, dove una storia alquanto travagliata ha lasciato la sua impronta indelebile.
Definita la ‘Perla dell’Adriatico’, Dubrovnik, Ragusa nella sua denominazione latina, vanta un centro storico di particolare importanza culturale, proclamato patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1979.
La città venne fondata con il nome di Ragusium nella prima metà del VII secolo dagli abitanti della vicina città di Epidaurum,l’attuale Ragusa Vecchia, in fuga dalle invasioni degli Slavi e degli Avari e, da quel momento, divenne soggetta alla protezione dell’Impero Bizantino, seppur con una notevole autonomia, che le permise di sviluppare un fiorente commercio nell’Adriatico e nel Mar Mediterraneo orientale.
Passata, alla caduta dell’impero bizantino, sotto il dominio della Repubblica di Venezia, godette di un’indipendenza di fatto, garantita da un sostanzioso tributo annuale e mutuò da questa il proprio assetto istituzionale e la capacità mercantile, tanto da autoproclamarsi nel 1358 Repubblica Marinara autonoma e da arrivare in pochi anni a rivaleggiare con la stessa Venezia.
La scoperta dell’America la escluse dalle principali rotte commerciali, ma il vero declino iniziò con l’espansione ottomana del XVI sec., aggravato dal terribile terremoto che nel 1667 rase al suolo gran parte della città. Assegnata dal Congresso di Vienna al Regno di Dalmazia, territorio sotto il dominio diretto della corona austriaca, vi rimase fino al termine della Prima Guerra Mondiale, quando l’intera regione divenne oggetto di un’aspra contesa, tradotta localmente in una grande tensione gli italiani e la maggioranza slava, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando Ragusa entrò a far parte della Repubblica Socialista di Croazia, Stato federato della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
Durante le guerre che portarono alla dissoluzione della Jugoslavia nel 1992, la città si trovò quasi sulla linea del fronte di guerra e il 6 dicembre 1991 venne bombardata, senza un apparente motivo, dalle forze armate serbe e montenegrine causando molti morti e arrecando notevoli danni al suo centro storico, dove si è calcolato che il 68% degli edifici siano stati colpiti direttamente o indirettamente. Di questo si può avere una triste testimonianza nell’osservazione dalle imponenti mura dei suoi famosi tetti rossi, la maggior parte dei quali, evidenziati dal colore più acceso delle tegole moderne, sono stati ricostruiti dopo il 1992.
Così come è riuscita a preservare le chiese, i monasteri, i palazzi e le fontane gotiche, rinascimentali e barocche dopo il terremoto del 1667, Dubrovnik è di nuovo risorta dalle sue ceneri e oggi è una città viva, meta turistica fra le più apprezzate, grazie alla sua straordinaria resilienza architettonica che ne ha fatto una delle location della serie Game of Thrones.
Stradun, Dubrovnik
Il centro storico di Ragusa è diviso a metà dallo “Stradun”, un lungo stradone lastricato di marmo bianco che parte dal ponte levatoio di Porta Pile e termina in prossimità del porto, lungo il quale si affacciano i palazzi più significativi della città, molti dei quali di chiara discendenza veneziana.
Le sue imponenti mura, uno dei sistemi di fortificazione meglio conservati in Europa, costruite fra il XIII e il XVI sec., sono lunghe 1940 m e larghe da 4 a 6 metri nel tratto verso la terraferma e da 1,5 a 3 m nella parte rivolta verso il mare, alte fino a 25 m. e comprendono numerosi forti, torri, bastioni, due fortezze angolari e la splendida fortezza di San Giovanni. Appena fuori dalla cerchia muraria si erge il forte di Lovrjenac, costruito nel XII sec .in posizione panoramica su un promontorio a picco sul mare nella zona ovest della città, oggi sede di spettacoli teatrali e concerti. Di fronte alla città spicca maestosa l’isola disabitata di Lokrum, dichiarata Parco Naturale per la bellezza del paesaggio e la ricchezza della vegetazione, dove è possibile visitare le rovine di un monastero benedettino risalente al Medioevo e un orto botanico.
Dubrovnik regala splendidi panorami da diversi punti, ma una vista unica sull’intera città e i suoi dintorni si può godere dal monte Srđ, punto più alto di Dubrovnik, raggiungibile anche con la funicolare.
Dubrovnik
Non va dimenticata la costa che vanta splendide spiagge cittadine e un buon numero di spiagge e cale nei dintorni, che contribuiscono a lasciare nella mente e nel cuore un ricordo indelebile di questa travagliata e bellissima città.
Cover: Dubrovnik