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Museo Nazionale Romano: quattro sedi, un’unica grande storia di cultura

Simona Maceroni

Iniziamo il nostro viaggio dalla prima sede del Museo Nazionale Romano: le terme di Diocleziano e il complesso michelangiolesco. Un fantastico museo a quattro braccia, che ha come missione l’acquisizione, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione di un patrimonio culturale unico al mondo. 


Il Museo Nazionale Romano fu istituito il 7 marzo del 1889 per rispondere alla duplice esigenza di realizzare un museo dove raccontare la grandezza del passato celebrando l’ambizione di un Paese finalmente unito e di collocare ed esporre le numerose opere, spesso di eccezionale valore, che si andavano rinvenendo grazie alla grandiosa operazione di adeguamento urbanistico della città al suo nuovo ruolo di capitale.

Inizialmente la scelta cadde sulle Terme di Diocleziano e su parte del chiostro michelangiolesco, già utilizzato come deposito dei materiali archeologici rinvenuti nel corso della costruzione del vicino Ministero delle Finanze, a cui si affiancarono successivamente altre tre sedi ognuna con una propria specificità: Palazzo Altemps, aristocratica dimora cinquecentesca, dedicato alle collezioni storiche e al racconto del collezionismo; Palazzo Massimo,dedicato ai capolavori della produzione artistica romana rinvenuti nella città di Roma e del suo territorio e la Crypta Balbi con la relativa area archeologica.

Il MNR, grazie al progetto “Urbs, dalla città alla campagna romana”, finanziato dal Programma Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR, sarà oggetto, per i prossimi quattro anni,di un articolato progetto di lavori, che porteranno all’ampliamento e alla riorganizzazione del percorso museale di tutte le sue sedi per poter continuare a raccontare la storia di Roma, dalle origini all’epoca contemporanea, anche attraverso i risultati più recenti dell’archeologia con una visione innovativa, che renda il percorso accessibile a tutti i tipi di pubblico.

Iniziamo il nostro viaggio in questo fantastico museo a quattro braccia, che ha come missione l’acquisizione, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione di un patrimonio culturale unico al mondo, dalla sua prima sede, le terme di Diocleziano e il complesso michelangiolesco.

Le terme di Diocleziano e il chiostro di Michelangelo

Le terme di Diocleziano costituiscono un complesso monumentale unico al mondo per l’eccezionale stato di conservazione e per le notevoli dimensioni, estendendosi su una superficie di 13 ettari, nella zona compresa tra i colli Viminale e Quirinale. Con una capienza di3000 persone, esse erano articolate secondo lo schema consueto delle grandi terme imperiali con le sale distribuite lungo un asse centrale, a scandire la sequenza della pratica tanto amata dai Romani. Dal calidarium, la sala riscaldata da un complesso sistema di camere d’aria sotto i pavimenti e intorno alle pareti, si accedeva al tepidarium, l’ambiente dalla temperatura intermedia, e quindi al frigidarium, la vastissima sala per i bagni freddi, oggi riconoscibile nella Basilica di S. Maria degli Angeli, dal quale si sfociava nella natatio, la piscina monumentale grande circa tre volte una moderna piscina olimpionica, ma alta solo 1,30, impreziosita da una facciata interamente ricoperta da marmi colorati e da mosaici che, specchiandosi null’acqua, creavano scenografici effetti di luce e colore. Facevano parte dell’enorme complesso anche due vaste palestre disposte simmetricamente ai lati dell’edificio centrale, una delle quali è oggi parzialmente visibile nell’area archeologica lungo via Cernaia, e una serie di ampie aule polifunzionali, fa cui l’Aula Ottagona, a noi nota come “Planetario”, anticamente decorata da preziosi stucchi, che nel XVII sec. fu trasformata in uno dei magazzini del granaio annonario pontificio e nel 1928 nel Planetario appunto, attraverso l’installazione di un proiettore che riproduceva sulla sua maestosa cupola” a ombrello” la volta celeste, poi rimosso nel 1987.

Terme di Diocleziano, pianta

Le Terme, costruite in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C., dall’imperatore Massimiano in onore di Diocleziano con cui condivideva il comando dell’Impero, costituirono l’ultimo grande atto di propaganda imperiale e restarono in funzione fino alla metà del VI secolo, quando i Goti distrussero gli acquedotti della città, interrompendo l’alimentazione idrica. Dopo circa mille anni di abbandono, con la bolla del 27 luglio 1561 papa Pio IV Medici ne dispose la trasformazione nella Basilica con la annessa Certosa dedicate alla Madonna degli Angeli e alla memoria dei Martiri cristiani che, secondo la tradizione, erano morti durante la costruzione delle Terme. Il progetto su affidato a Michelangelo, che, nel rispetto dell’antico edificio, ideò la chiesa trasformando il tepidarium, il frigidarium e parte della natatio, senza alterarne le caratteristiche, mentre laCertosa prese il posto della parte settentrionale del complesso.

Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Roma

Nel 1884 la Certosa fu soppressa e parte degli spazi furono trasformati nell’Ospizio Margherita di Savoia per i Poveri Ciechi, mentre altre zone delle Terme vennero occupate da botteghe, magazzini e osterie. Nel 1908 le Terme furono scelte come sede della Grande Mostra Archeologica dell’Esposizione Universale per il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, ragione per cui il piano di recupero archeologico delle strutture romane portò alla demolizione della maggior parte degli spazi della Certosa.

Il chiostro michelangiolesco è uno dei più grandi chiostri d’Italia, con i suoi 10.000 metri quadrati di superficie, dove oggi sono disposte statue, stelie sarcofagi lungo le quattro ali e all’interno del giardino, al centro del quale si trovano sette teste colossali di animali rinvenute nel 1586 nell’area intorno alla Colonna Traiana.

Il percorso museale si sviluppa attraverso alcune delle Grandi Aule superstiti, fra cui l’aula X, al cui interno si trovano il sepolcro dei Platorini,scoperto in via della Lungara e due tombe a camera ricavate all’interno di un grosso nucleo di tufo, rinvenute lungo la via Portuense; laula VIII, che ospita alcuni dei grandiosi frammenti della decorazione architettonica delle Terme e l’aula Ottagona, divenuta sede permanente del Museo dell’Arte Salvata, costituita da quelle opere d’arte trafugate, disperse, vendute o esportate illegalmente e riportate a casa, grazie al Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri.


Aula Ottagona, Roma

Il Museo Nazionale Romano vanta una delle più ricche e importanti raccolte di iscrizioni al mondo, con un patrimonio di circa 20.000 reperti, originatasi a partire dalla fine dell’Ottocentoformata dai materiali provenienti da collezioni storiche e da ritrovamenti avvenuti a partire dal 1870 nei grandi cantieri che adeguarono Roma al suo nuovo ruolo di Capitale del Regno d’Italia.

Nei tre piani del museo sono esposti circa novecento reperti che raccontano numerosi aspetti della civiltà romana attraverso le parole che gli antichi hanno scelto di incidere su diversi tipi di documenti e oggetti di uso quotidiano: cippi, altari e rilievi in marmo e travertino ma anche mattoni, lucerne, tubi in piombo, proiettili da fionda e molti altri tipi di supporti.

Questi testi, scritti da persone appartenenti a ogni strato sociale, dall’imperatore allo schiavo, testimoniano la quotidianità di uomini e donne attraverso cui conoscere e vivere i diversi momenti della vita politica, religiosa, sociale eeconomica della Roma antica, ma anche aspetti della sfera privata, rivelando un mondo fatto di sentimenti e di piccoli gesti quotidiani, perché, come ci dice Calvino “la storia è fatta di piccoli gesti anonimi.”

Il Museo di Protostoria è dedicato alla storia del Lazio prima di Roma, illustrando lo sviluppo della cultura fra il X e il VI secolo a.C. quando le comunità laziali passano da strutture di tipo tribale a strutture socio-politiche più complesse, che saranno la base della fondazione di una delle più grandi culture di tutti i tempi.

La visita delle Terme di Diocleziano ha dunque una triplice chiave di lettura e godimento: da una parte l’imponenza del complesso di epoca imperiale, che grazie ai moderni visori possiamo apprezzare in una mirabile ricostruzione tecnologica, dall’altra la magnificenza della basilica e dei chiostri michelangioleschi, tra i più notevoli esempi di architettura rinascimentale italiana, e in ultimo le ricche collezioni che in essi sono conservate, offrendo al visitatore una full immertion nella storia sempre sorprendente della Città Eterna.

INFO

Terme di Diocleziano, via Enrico de Nicola, 78

Orari: dal martedì alla domenica 11.00 – 18.00

Photocover: Vaso a cratere con puttini a uso di fontana, età imperiale

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