“ Everything everywhere all at once” è questo il titolo del film che ha sbancato alla notte degli Oscar 23, aggiudicandosi ben 7 statuette: miglior film, miglior regia, migliore attrice protagonista (Michelle Yeoh), migliori attori non protagonisti (Ke Huy Quan e Jamie Lee Curtis), oltre alla sceneggiatura originale. “Un faro di speranza per capire che i sogni si realizzano” esordisce Michelle Yeoh, 60 anni, prima vincitrice asiatica nella storia degli Oscar, “per tutti i bambini e le bambine che mi assomigliano. E a tutte le donne: non lasciate che nessuno vi dica che hai passato i tuoi anni migliori”. Daniel Kwert e Daniel Scheinert, sotto lo pseudonimo di The Daniels , sono i migliori registi e migliore sceneggiatura originale di questa edizione.
Standing ovation per Brendan Fasner per la sua toccante interpretazione in “The Whale” diretto da Darren Aronofsky, un film sul riscatto di un insegnante di inglese obeso e solitario ma anche dell’attore 54enne, rimasto nell’ombra per anni. “Ritornare in superficie non è facile, ma ce l’ho fatta”, ha detto tra le lacrime. Fasner infatti aveva interrotto la sua carriera all’inizio degli anni 2000 dopo aver accusato un pezzo grosso dell’industria cinematografica di violenza sessuale.
Due premi sono andati a film che hanno riportato gli spettatori al cinema: AVATAR: LA VIA DELL’ACQUA ha vinto per gli effetti speciali e TOP GUN: MAVERICK per il sonoro. PINOCCHIO, di Guillermo del Toro ha preso l’Oscar per il film di animazione. Quattro statuette per il war movie tedesco “Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale”: miglior film internazionale, miglior scenografia, migliore colonna sonora e miglior fotografia. Nonostante la nomination di superstar come Rihanna (Lift Me Up) e Lady Gaga (Hold My Hand), l’Oscar per la miglior canzone originale è andato a NAATU NAATU dal film indiano RRR.
Meno fortunata è stata l’Italia in questa 95esima edizione degli academy awards, nonostante le nominations non ha portato a casa nessuna statuetta: Le Pupille di Alice Rohrwacher è stato battuto da AN IRISH GOODBYE nella categoria dei corti live action, e così anche Aldo Signoretti, candidato per le acconciature di Elvis.
Una serata “senza incidenti” è stata definita la notte svolta il 12 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles, dopo l’incidente inaspettato dello scorso anno tra Chris Rock e Will Smith che ha bandito quest’ultimo dalla notte degli Oscar. L’unica nota di differenza di questa edizione è il cambio del classico Red Carpet in un tappeto color champagne, scelta giustificata dalla necessità del teatro di evitare il contrasto con la tenda arancione eretta sulla pedana per proteggere i partecipanti dal sole e dalla potenziale pioggia.
