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Alle Scuderie del Quirinale i capolavori salvati dalla guerra

Simona Maceroni

Alle Scuderie del Quirinale, fino al 10 aprile 2023, Arte Liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra”, una nuova grande esposizione curata da Luigi Gallo e Raffaella Morselli e organizzata in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche, l’ICCD, Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione e l’Archivio Luce – Cinecittà.

Piero della Francesca, Madonna di Senigallia- Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

Fino al 10 aprile 2023, presso le Scuderie del Quirinale,è in mostraArte Liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra, la grande esposizione, curata da Luigi Gallo e Raffaella Morselli, di capolavori salvati dalla Seconda Guerra Mondiale, che racconta un frammento di storia italiana, eroica e poco nota, una sorta di “prequel” di The Monument Men, il bellissimo film del 2014 diretto e interpretato da George Clooney, basato sulla vera storia del recupero delle opere d’arte trafugate dai nazisti nei Paesi europei invasi.

La mostra delle Scuderie illustra, infatti, per la maggior parte, le vicende anteriori, ovvero quelle di donne e uomini coraggiosi e orgogliosi che, a volte con mezzi di fortuna e attraverso viaggi perigliosi, hanno permesso di nascondere e proteggere una consistente parte del nostro patrimonio culturale, mettendo in sicurezza importanti opere dai musei italiani. Un doveroso omaggio all’azione lungimirante di tanti sovrintendenti e funzionari, spesso messi forzatamente a riposo dopo aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò, che si sono resi protagonisti di una grande impresa di salvaguardia artistico-culturale.

Fra questi  Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Emilio Lavagnino, Vincenzo Moschini, Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens, Noemi Gabrielli, Aldo de Rinaldis, Bruno Molajoli, Francesco Arcangeli, Jole Bovio e Rodolfo Siviero, agente segreto e futuro ministro plenipotenziario incaricato delle restituzioni: persone che, senza armi e con mezzi limitati, non hanno esitato a schierarsi in prima persona, consapevoli del valore identitario e comunitario dell’arte, che dovrebbe costituire uno valori fondanti della società di ogni Paese civile.

La mostra offre una selezione di oltre cento capolavori salvati dalla distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale, corredati da un’ampia selezione di materialedocumentario, fotografico e sonoro, grazie alla collaborazione di ben quaranta fra musei ed istituti, primo fra tutti, l’Archivio Luce Cinecittà.

Discobolo Lancellotti, copia romana da originale greco di Mirone, Palazzo Massimo alle Terme

Alla interessante narrazione della vicenda eroica dei nostri Monument Men, si affianca il godimento di alcune fra le più importanti opere della storia dell’arteitaliana. Ad accoglierci è infatti il Discobolo Lancellotti, da Palazzo Massimo alle Terme, replica romana di una delle opere bronzee più ammirate dell’antichità, il Discobolo di Mirone, che, già oggetto di spoliazione napoleonica e tornato a Roma grazie all’opera di recupero di Antonio Canova, venne acquistato nel 1938 da Hitler, colpito dalla bellezza e dalla perfezione fisica dell’atleta colto nella tensione dell’attimo immediatamente precedente al lancio del disco, al punto da identificarvi il mito della razza ariana. Essendo un’opera notificata alle Belle Arti, la sua esportazione fu possibile solo a causa delle pressioni dell’allora ministro degli esteri Galeazzo Ciano, mentre fu grazie a Rodolfo Siviero, nonostante le molte opposizioni, i ricorsi giuridici e gli svariati ritardi da parte della Repubblica Federale Tedesca, che il 16 novembre 1948 poté tornarein Italia, insieme ad altri 38 capolavori che erano stati esportati illegalmente tra il 1937 e il 1943.

In un interessante allestimento che ricorda le casse di legno in cui furono imballate durante le operazioni di salvataggio, seguono, fra le altre, opere immortali come La Santa Palazia del Guercino, il ritratto di Alessandro Manzoni di Francesco Hayez e quello di Enrico VIII di Hans Holbein il Giovane, la Crocefissione di Luca Signorelli, l‘Immacolata Concezione di Federico Barocci, la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca e la Danae di Tiziano.

Tiziano Vecellio, Danae, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli

Un vero e proprio godimento degli occhi e dello spirito che ci porta alla scoperta della avvincente, eroica e poco nota storia da cui è scaturita l’esigenza del rafforzamento della tutela dell’arte che si concretizza definitivamente nell’articolo nove della Costituzione Italiana, che recita:La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.  Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Uno dei più belli, innovativi e attuali articoli che dovrebbe essere preso come esempio in ogni Paese del mondo.

INFO

Arte Liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra, Scuderie del Quirinale, Via XXIV Maggio 16,ROMA

Fino al 10 aprile 2023

ORARI

Tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20 (ultimo ingresso ore 19)

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