Home In Evidenza Roma.Ai musei Capitolini la mostra Domiziano Imperatore. Odio e amore

Roma.Ai musei Capitolini la mostra Domiziano Imperatore. Odio e amore

Simona Maceroni

Inaugurata il 12 luglio, presso la Villa Caffarelli ai Musei Capitolini, la mostra Domiziano Imperatore. Odio e amore racconta la complessità e i contrasti dell’ultimo imperatore della gens Flavia, attraverso quasi cento opere provenienti da alcuni dei più importanti musei italiani e internazionali.

L’esposizione illustra la storia della controversa figura di principe e tiranno di Domiziano, sulla quale ha gravato la damnatio memoriae dei contemporanei e dei posteri, basata sostanzialmente su fonti avverse. Una rilettura più recente dei documenti, soprattutto epigrafici,ha, però, restituito l’immagine di un imperatore attento alla buona amministrazione e al rapporto con l’esercito e con il popolo, devoto agli dei e riformatore della moralità, che non pretese e non incoraggiò la formula autocratica del dominus et deus”, ritenuta alla base del clima di terrore sfociato nella congiura nella quale egli perse la vita. La stessa damnatio memoriae fu in realtà limitata ad alcuni contesti e non trova conferma nel numero di ritratti giunti fino a noi sia a Roma che nell’Impero.

La mostra si propone quindi di restituire un’immagine dell’ultimo dei Flavi che superi lstereotipo che ci ha tramandato la storiografia: bello e colto, Domiziano viene messo da parte dal padre Vespasiano a favore del fratello maggiore Tito, alla morte del quale gli subentra come imperatore, dando prova di abilità sia in politica estera, combattendo le popolazioni del nord e riorganizzando le provincie ai confini dell’impero che in politica interna, con una buona amministrazione e l’osservanza delle regole sociali e morali. Assecondò il piacere del popolo per i giochi, cercando però di educarlo secondo il modello greco, restaurò templi ed edifici distrutti dall’incendio dell’80 d.C. e ne costruì di nuovi, ma a causa del clima di sospetti che caratterizzò l’ultimo periodo del suo governo, fu odiato dal Senato che ne tramandò l’immagine distorta di tiranno attraverso l’opera degli storici, nonostante sia stato molto amato dai suoi intimi, dall’esercito e dal popolo del vasto impero.

Significativa la scelta della sede espositiva, Villa Caffarelli, che sorge sul luogo del Tempio di Giove Capitolino, fortemente legatall’imperatore e da lui lussuosamente restaurato dopo l’incendio dell’80 d.C.

 

Tempio di Giove sul Campidoglio, modello

Il percorso espositivo si dipana in 15 sale,suddivise in cinque grandi temi: Domiziano, imperatore e caro agli dei; l’esaltazione della gens Flavia e la propaganda dinastica; i luoghi privati di Domiziano, dalla casa natale sul Quirinale al palazzo imperiale sul Palatino e alla villa di Albano; l’intensa attività costruttiva a Roma; l’impero protetto dall’esercito e retto dalla buona amministrazione.

Il racconto è affidato a ritratti in marmo e in bronzo di personaggi imperiali e di divinità, elementi di decorazione architettonica in marmi bianchi e colorati e oggetti di piccole dimensioni in oro e bronzo, fra cui spiccano l’aureo a nome di Domizia Longina, moglie dell’imperatore, con la rappresentazione del figlioletto divinizzato del British Museum; il ritratto di Domizia Longina del Louvre; il rilievo del Mausoleo degli Haterii dei Musei Vaticani; le teste colossali di Vespasiano e di Tito divinizzati dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli, il ritratto femminile della “Dama Flavia”, cosiddetto “busto Fonseca” dei Musei Capitolini e uno dei pannelli con affreschi della domus romana ricomposti all’inizio degli anni Duemila nella sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di via Genova ed eccezionalmente reso disponibile per la mostra.

La statua del Genio di Domiziano è al centro della prima sala, dedicata alla caducità della vita, rappresentata idealmente da ritratti infantili, allusivi all’imperatore e al figlioletto morto prematuramente. La galleria dei ritratti mostra l’evoluzione dell’iconografia di Domiziano nel tempo. accompagnato dal padre Vespasiano e dal fratello Tito, da Giulia figlia di Tito e Domizia Longina, vere e proprie influencer ante litteram, le cui ricercate acconciature furono emulate dalle dame di età flavia.

Busto Fonseca, Musei Capitolini

La tematica dei luoghi privati dell’imperatore prende avvio dal contesto del Quirinale, il colle sul quale Domiziano nacque, per arrivare alla grandiosità architettonica del Palazzo imperiale sul Palatino, opera dell’architetto Rabirio, dove l’opulenza e il lusso si esprimono appieno, grazie a nuovi linguaggi architettonici e decorativi.

Rilievo del Mausoleo degli Haterii, Musei Vaticani

Il rilievo del Mausoleo degli Haterii e gli interessanti modelli provenienti dal Museo della Civiltà Romana testimoniano lintensa attività edilizia di Domiziano, che si manifesta sia nella ricostruzione degli edifici distrutti dall’incendio dell’80 d.C. che nella realizzazione di nuovi monumenti funzionali alla propaganda imperiale, fra cui il Foro Transitorio, inaugurato dal suo successore Nerva, lo Stadio, sulle rovine del quale è stata edificata molti secoli dopo Piazza Navona, che ne ricalca perfettamente la forma, l’Odeon, il Colosseo.

Stadio di Domiziano, modello

Nella sezione su Domiziano “fuori da Roma, fuori dai confini”, introdotta dalla pianta dell’Impero, sono affrontati il rapporto con l’esercito e l’attività edilizia e monumentale nelle città e nei territori dell’impero, conferma di una coesione non solo militare ma anche sociale.

Domiziano Imperatore. Odio e amore,
Musei Capitolini, Villa Caffarelli dal 13 luglio 2022 al 29 gennaio 2023, tutti i giorni ore 9.30-19.30

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