Il castello di Chenonceau, detto anche “Castello delle Dame”, è situato al centro della regione della Loira ed è il castello più visitato della Francia, dopo Versailles, grazie alla sua spettacolare posizione sul fiume Cher e ai suoi meravigliosi giardini.
La storia di questo castello è strettamente legata alle vicende di una serie di donne che ne hanno curato l’architettura e assicurato la sopravvivenzanei secoli. Costruito nel 1513 da Katherine Briçonnet, moglie di Thomas Bohier, il ricco responsabile delle Finanze di diversi re, fu successivamente ristrutturato dalla bella ed avidaDiana di Poitiers, la favorita di Enrico II, alla quale il re lo aveva donato con grande disappunto della legittima moglie Caterina de’ Medici. Caterina, rimasta vedova, ottenne, non senza resistenze, la restituzione della proprietà, dalla quale proverà a cancellare il ricordo di Diana cambiando il decoro delle sale, ordinando il rifacimento dei giardini e soprattutto facendo costruire le spettacolari gallerie sul ponte. Ne fece la sua residenza prediletta e spese ingenti somme sia per il castello che per l’organizzazione di sfarzose feste ed intrattenimenti.
La sua erede, Luisa di Lorena, moglie di Enrico III, apprese proprio qui la notizia della morte dell’amato marito e vi si rinchiuse in stretto lutto fino alla morte, trasformando il sottotetto in un vero e proprio convento ed il castello in un luogo tetro e silenzioso. Vedova e senza averi, la regina è stata l’unica donna a non apportare migliorie al castello e la sua morte segnerà la fine della storia reale a Chenonceau.
Fu solo grazie al coraggio e alla tenace resistenza di Madame Dupin, soprannominata da Voltaire “la dea della bellezza e della musica”, che Chenonceau sopravvisse indenne alla Rivoluzione francese, trasformato in un salotto letterario. La Dupin, che sarà la nonna della scrittrice e drammaturga George Sand, riuscì a riportare il castello agli antichi splendori.
L’impronta delle “Dame” si mostra chiaramente anche nella ricca collezione di capolavori presente nelle sfarzose sale che comprende, fra le altre, opere di Murillo, Tintoretto, Poussin, Correggio, Rubens, Primaticcio, Van Loo ed una ricchissima collezione di arazzi fiamminghi.
Anche gli splendidi giardini, distribuiti sui settantamila ettari di parco, portano l’impronta delle Dame: quelli di Diana, di forma rettangolare, sono rialzati da un basamento che li proteggeva dalle piene del fiume. Realizzati nellostile tradizionale francese, sono caratterizzati da simmetria e decorazioni ricercate ed impreziositi da statue e dalla presenza di giochi d’acqua e grandiose prospettive.
I giardini all’italiana di Caterina, più intimi e raccolti, sono posizionati su una terrazza direttamente affacciata sul fiume e si sviluppano intorno a una vasca circolare con vialetti decorati da rose di ogni varietà e cespugli di lavanda.
Sempre di Caterina è l’ideazione del magnifico labirinto italiano, realizzato con duemila piante di tasso e circondato dal piccolo giardino delle Cariatidi. Vi è poi l’orto dei fiori, un luogo silenzioso e bucolico, organizzato in dodici riquadri delimitati da meli e rose ad alberello dove vengono coltivate circa cento varietà di fiori, necessari per la decorazione floreale del castello e oltre 400 specie di rose, oltre a numerose varietà di verdure e ortaggi.
Prossima tappa il castello di Chambord.
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