Home archeologia Egitto: sensazionale scoperta archeologica: riportata alla luce l’antica citta’ perduta di Aten.

Egitto: sensazionale scoperta archeologica: riportata alla luce l’antica citta’ perduta di Aten.

Giorgia Piccolella

Rinvenuta l’antica citta d’oro di Aten, nei pressi di Luxor. Scoperta dal  team di ricerca guidato  da Zahi Hawass, archeologo ed ex ministro per le Antichità del Paese africano,  è considerata dagli esperti  il ritrovamento  più importante dopo la tomba di  Tutankamon.  E il governo egiziano punta così ad attrarre  turisti dopo lo stop della pandemia. 

Mura alte  fino a tre metri, aree con moltissimi reperti e utensili perfettamente conservati –  come se il tempo non fosse passato.  E’ la straordinaria scoperta della  città di Aten in Egitto  risale a 3mila anni fa  e  conosciuta come la “città d’oro perduta”.  Situata non distante da Luxor,  “Potrebbe essere la seconda scoperta archeologica più importante mai fatta dopo il ritrovamento della tomba di Tutankhamon”, ha dichiarato  Betsy Bryan, professoressa di egittologia alla Johns Hopkins University e membro della missione, all’interno di una nota ripresa dal Washington Post. Si ritiene che Aten sia stata fondata dal faraone Amenhotep III, che governò l’Egitto dal 1391 al 1352 a.C., diventando in breve tempo il più importante insediamento amministrativo e industriale dell’epoca.    “La sua scoperta – ha aggiunto Bryan – ci darà nuove opportunità per capire come vivevano gli antichi egizi” in un momento in cui l’impero era al suo apice. “Molte spedizioni internazionali hanno cercato questa città e non l’hanno mai trovata”, ha dichiarato Zahi Hawass, archeologo ed ex ministro per le Antichità del Paese africano, oggi alla guida del team di ricerca.  Zahi Hawass, settanquattro anni, almeno 50 passati a scavare intorno alle Piramidi, ha scoperto numerose tombe di Faraoni ed altre  testimonianze  di una storia biblica.  Gli archeologi avevano già iniziato a scavare a settembre in una zona circoscritta tra i templi del faraone Ramses III e di Amenhotep III.   “Nel giro di poche settimane, con grande sorpresa della squadra, formazioni di mattoni di fango hanno cominciato ad affiorare in molte direzioni”, si legge nel comunicato diffuso dalla missione. Insomma, quello che stava venendo alla luce “era il sito di una grande città in un buono stato di conservazione, con mura quasi complete, e con stanze ricche di strumenti utilizzati nella quotidianità”. La città era attiva durante il regno di Amenhotep III e quello di suo figlio, Amenhotep IV, noto anche come Akhenaton, ma fu governata anche da Tutankhamon e dal suo successore, il faraone Ay. Nella parte meridionale sono stati rinvenuti anche i resti di una panetteria, completa di forni e ceramiche. Trovati anche dei mattoni con il cartiglio di Amenhotep III, che conferma quindi la datazione dell’insediamento.

Il tweet del Ministero del Turismo Egiziano con l’annuncio della scoperta della città d’oro di Aten

Si tratta della “più grande città mai trovata in Egitto”, ha spiegato il ministero parlando anche del “più vasto insediamento amministrativo e industriale sulla sponda Ovest di Luxor nell’era dell’Impero egiziano”. Circa un  mese fa era stata annunciata un’altra scoperta incredibile sempre nei dintorni di Luxor:  il ritrovamento di una mummia con la lingua ricoperta d’oro.

l team di archeologi impegnati nella spedizione “ha datato l’insediamento servendosi di iscrizioni geroglifiche trovate su vasi, anelli, scarabei, ceramiche e mattoni di fango in cui sono stati incisi i sigilli del re Amenhotep III”.    Nei vari scavi eseguiti “la missione ha trovato molti strumenti utilizzati legati ad attività industriali come la filatura e la tessitura”, si legge ancora nella nota in cui si aggiunge che “sono state trovate anche scorie metalliche e di fabbricazione del vetro”. In un’altra zona sono stati rinvenuti i resti di una persona con le braccia distese sui fianchi e una corda avvolta intorno alle ginocchia. Un grande cimitero è stato invece trovato a nord della città, assieme a un gruppo di tombe tagliate nella roccia. “I lavori sono in corso e i ricercatori impegnati nella missione si aspettano di scoprire tombe intatte e piene di tesori”, conclude la dichiarazione.   Quella della “città d’oro perduta” è l’ultima di una serie di scoperte archeologiche fatte negli ultimi mesi in tutto il Paese che stanno aiutando gli esperti a comprendere meglio quel che accadde durante le dinastie che hanno governato l’antico Egitto. Il governo del Cairo spera che possano sostenere l’industria turistica colpita dalla pandemia di coronavirus, dagli attacchi dei militanti islamici e dall’instabilità politica degli ultimi anni.

You may also like