Home archeologia Condannato l’archeologo spagnolo Eliseo Gil per aver falsificato le sue scoperte

Condannato l’archeologo spagnolo Eliseo Gil per aver falsificato le sue scoperte

Sara Piccolella

Eliseo Gil, ex direttore del sito archeologico Romano di scavi Iruna-Veleia, è stato condannato a due anni di prigione e dovrà pagare una multa di 12.490€ per aver ‘’manipolato’’ degli scritti considerati storici, da solo e attraverso terzi.

Nel 2005 l’archeologo ha annunciato che il suo team aveva trovato pezzi di argilla nel sito archeologico nei pressi della città Vitoria-Gasteiz. Disse che i manufatti risalivano al terzo secolo dopo Cristo e che contenevano riferimenti geroglifici egiziani, rappresentazioni della crocifissione e segni della lingua basca.

Ai tempi la scoperta era considerata rivoluzionaria, e si pensò che che potesse essere il primo esempio scritto di lingua basca 800 anni prima rispetto agli esempi precedenti.

Invece due anni dopo il comitato multidisciplinare di esperti di lingue, storia antica, archeologia, chimica e filologia ha ritenuto la scoperta un falso.

Gli esperti hanno trovato incoerenze dovute all’assenza di sintassi, l’ortografia moderna di parole nomi e frasi incompatibili con il presunto periodo di tempo.

Inizialmente Gil e il suo team hanno difeso le loro controverse scoperte dicendo che consistevano in ‘’una serie voluminosa di graffiti di carattere eccezionale’’.

A febbraio Gil mantenne la sua innocenza nelle dichiarazioni fatte alla stampa e infine lo scorso mercoledì 10 giugno il giudice del tribunale presso Vitoria-Gasteiz ha dichiarato Gil colpevole di frode e falsificazione condannandolo a 2 anni 3 mesi e 23 giorni di carcere.

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